Tuesday, December 27, 2005
non resisto e prima di partire per bormio posto qui alcune delle foto fatte nelle prime 24 ore digitofotomunito. a gennaio penserò a trovare uno spazio apposito per le immagini che scatterò con la nuova digitalina (l'ennesimo blog? vedremo...) - questo vorrei che rimanesse il luogo delle parole, pure e semplici. a presto.
un aggiornamento sulla saga del mio trasferimento a milano, saga che come i lettori più affezionati ricorderanno è iniziata parecchi mesi fa. mentre scrivo questo post i miei genitori stanno firmando il contratto di vendita della casa di merate dove abitiamo dalla fine del 1980, pochi mesi dopo la mia nascita. entro giugno dovremo andarcene, ma al momento non si sa ancora dove. milano di certo, ma potrebbe essere lambrate come lorenteggio - per citare solo le due ultime ipotesi. intanto si comincia, quasi senza accorgersene, a pensare alle ultime volte. questo ad esempio è stato l'ultimo natale accompagnato dalle luci colorate del grande albero nel giardino condominiale (vedi foto sopra). mentre l'ultimo capodanno a merate è stato quello dell'anno scorso, perché stavolta sarò a bormio con alcuni amici del giessebi. parto domani, torno il 2: a risentirci a gennaio.
Sunday, December 25, 2005
and so this is christmas, and what have you done?
cosa ho fatto in questo 2005? beh un disco che ha raccolto critiche ma anche complimenti più grandi di quanto potessi immaginare, poi sei concerti, due viaggi di cui uno assolutamente inatteso, tante foto, tanti post qui sul blog. ho scritto qualche nuova canzone, ho letto qualche bel libro, ho visto molti concerti. ho organizzato tre negrohp party e fondato un nuovo multiblog. dei propositi fatti un anno fa non ne ho realizzato neanch'uno, ma se l'obiettivo era non rimanere fermi - come avevo scritto allora - tutto sommato non credo sia andata male. last but not least, ho conosciuto un po' di persone nuove, rinsaldato i rapporti con altre e imparato ancora una volta che, come ha detto mia madre en passant qualche giorno fa, "i rapporti umani sono difficili". ma sono la cosa più preziosa che abbiamo, e allora grazie anche a tutti voi che continuate a passare di qui (siamo quasi a 20.000 visite!) e i miei più sinceri auguri di buon natale e felice 2006!
a very merry christmas, and a happy new year. let's hope it's a good one, without any fear.
Wednesday, December 21, 2005
al cinema arlecchino, dietro piazza san babila, l'età media delle circa 20 persone presenti questo pomeriggio era attorno ai 65 anni - contando il sottoscritto e un signore sulla cinquantina. ora capisco quando dicono che milano invecchia e che i giovani non hanno più soldi per andare al cinema. o forse è solo che era lo spettacolo delle 15:00. ad ogni modo "me and you and everyone we know", il film indipendente americano diventato il caso cinematografico dell'anno, non è forse un capolavoro assoluto ma di certo un film piacevole, lieve, dai colori tenui sia in senso letterale che metaforico. romantico e teneramente minimalista, suona europeo nella forma e americano nella sostanza. sarebbe la soluzione perfetta per tutti coloro che rifiutano l'equazione "cinema a natale = film dei vanzina". peccato che a milano sia fuori in una sola sala e dagli ubiqui multiplex - che dio li maledica - non sia neanche passato. praticamente non resta che scaricarlo.
Tuesday, December 20, 2005
il tempo stringe e non c'è più tempo per le indecisioni, tanto per pentirsi delle scelte fatte ci sarà comunque tutto l'anno prossimo. le classifiche dei migliori album del 2005 secondo il titolare di questo blog sono qui sotto. prima però vi segnalo gli italian blog music awards (via inkiostro) e disco bravo 2005 (via enver) dove potete contribuire con il vostro voto ad altre interessanti classifiche di fine anno.
i 5 migliori album italiani del 2005 secondo negrohp:
5. Offlaga Disco Pax / Socialismo Tascabile
il disco più fuori dagli schemi dell'anno, passato in una manciata di mesi dal giro di passaparola dei blog alla copertina di rumore. presenza quasi obbligata nelle indie-classifiche di fine anno, ai primi ascolti lascia in genere spiazzati. poi - abituatisi alla prosa declamatoria di max collini, fatto caso ai testi spesso geniali, apprezzato la cura nelle chitarre e nelle casiotone - o li si odia o li si ama. io li ho amati, anche se non tanto da metterli al primo posto.
4. Franklin Delano / Like a smoking gun in front of me
post folk from bologna, ma potrebbe essere from chicago. un disco che fa dimenticare di essere italiano, come spesso si dice appena uno canta in inglese. ma stavolta è vero, verissimo e anche l'etichetta non ha solo un nome inglese ma è statunitense sul serio, di chicago appunto. in ogni caso, da esserne orgogliosi.
3. Amari / Grand Master Mogol
hip-hop con testi generazionali da studenti fuori corso e fuori sede, condito con influenze indiepop e indietronic: il gruppo cool da ascoltare per essere cool in questa fine d'anno. se tutti i pezzi fossero come i 4-5 migliori, potrebbe essere il mio disco dell'anno. così com'è, no - ma comunque il cd l'ho ordinato. e anche due spillette.
2. Yuppie Flu / Toast Masters
per quello che rimane per il sottoscritto il miglior gruppo italiano, un album moderatamente di svolta: via buona parte dell'elettronica, via buona parte della tristezza, un album rock frizzante e primaverile, chitarroso, catchy, potente quando serve e con solo qualche brano più psichedelico che rimanda agli yuppies di qualche anno fa (yuppie flu at the zoo più che days before the day). irresistibile quando le temperature erano più alte, è rimasto troppo sullo scaffale in questo autunno per potergli dare il primo posto. ma scommettiamo che tornerà fuori dall'armadio appena sarà passato l'inverno?
1. Baustelle / La Malavita
dopo la deludente prova (a mio modo di vedere) di "la moda del lento", i baustelle passano su major, vanno in rotazione su mtv e sulle radio nazionali e tutto questo senza svendersi neanche un po', ma approfittandone invece per una produzione ricca, con gli archi e tutto, ma lo stesso sporca e indie al punto giusto. se ciò non bastasse, azzeccano un capolavoro come "la guerra è finita", legano il concept dell'album alle atmosfere da malavita anni '70 e da "romanzo criminale" e con testi limati e personalissimi arrivano fino alla milano degli anni 2000. i confronti con il "sussidiario" potrebbero durare mesi, ma a questo nuovo, ambizioso album è difficile trovare un difetto.
i 10 migliori album stranieri del 2005 secondo negrohp:
10. dEUS / Pocket Revolution
da me attesissimo dopo aver scoperto i deus solo un anno fa, il nuovo album della band belga a ben sei anni dal precedente "the ideal crash" mi ha entusiasmato all'inizio e poi è sceso lentamente in graduatoria: qualche ottima canzone, ma non vale i precedenti tre dischi - neanche sentire i pezzi dal vivo è servito a farmi cambiare idea. comunque nella top ten.
9. Bright Eyes / Digital Ash in a Digital Urn
dei due dischi usciti in contemporanea a gennaio per conor oberst aka bright eyes, questo è quello più elettrico e più cupo. in giro mi pare sia stato apprezzato di più l'album gemello "i'm wide awake it's morning", acustico folk cantautorale, ma io ho trovato più ricco ed emozionante questo, con le sue ritmiche sintetiche e i curati suoni elettronici - e una scrittura, nella musica e nei testi, di un'efficacia innegabile.
8. Franz Ferdinand / You Could Have It So Much Better
esattamente come mi era successo per gli strokes, è servito il secondo album - bistrattato da molti, ma non da tutti - per farmeli apprezzare. contrariamente al primo, ci sono i pezzi tirati ma anche i lenti (spesso azzeccati): più complessità e anche più maturità. un gran gruppo, dopo tutto.
7. Eels / Blinking Lights and Other Revelations
non ho mai capito fino in fondo gli eels. c'è qualcosa che rimane per me misterioso e insondabile nel loro stile e nella loro musica, forse nascosto tra la barba di mark everett e il suo minimale nickname "e". ma in questo doppio album prolisso ed insieme accessibile c'è tutto il compendio necessario per amarli. e per ripromettersi di ascoltare prima o poi per intero anche i lavori precedenti.
6. Arab Strap / The Last Romance
non è un nuovo "monday at the hug & pint" ma poco ci manca. più suonato, niente drum machine, ma sempre atmosfere rarefatte per il duo scozzese, con canzoni in bilico tra low-fi da sbronza e melodie invincibili. in più, c'è un pieno di ottimismo e di testi romantici. dagli arab strap. non c'è altro da aggiungere.
5. Bloc Party / Silent Alarm
sono stati i primi quest'anno a farci ballare con quell'indie danzereccio che ha conquistato l'inghilterra e poi a ruota i meglio informati sul suolo italico. dopo 12 mesi e forse 120 album che potremmo catalogare nello stesso genere, senza contare la versione remixata del loro stesso disco, "silent alarm" è rimasto là dove merita: nei dischi che comunque vada saranno ricordati.
4. Supergrass / Road to Rouen
probabilmente se avessi sentito i precedenti dischi dei supergrass, questo album non sarebbe in classifica. ma li ho scoperti quest'anno e questo lavoro breve (9 tracce, meno di 40 minuti), pulito, intenso, mi ha conquistato. un gruppo che, senza rinnegare le radici britpop, ha saputo crescere ed evolvere con classe non comune. 0% moda, 100% stile.
3. Sigur Rós / Takk...
i sigur rós non possono ormai più contare sull'effetto novità del loro sound così fuori dal comune ma sanno sempre coniugare con classe il post rock etereo proveniente da pianeti lontani con l'alternative più familiare all'ascoltatore medio europeo. stavolta forse più che mai in passato, con una sezione ritmica che in qualche recensione ha fatto esageratamente citare i coldplay - ma non ci siamo neanche così lontani. non all'altezza del loro capolavoro agaetis byrjun ma pur sempre un volo mozzafiato sui panorami ghiacciati e sereni dell'islanda, a portata di play.
2. Maximo Park / A Certain Trigger
arrivati alle orecchie come l'ennesimo gruppo britannico pronto a sfruttare la moda dell'indie wave, e ormai in questi casi si parte un po' prevenuti, i maximo park sono entrati in testa e anche un po' nel cuore con una manciata di canzoni davvero belle, con l'understatement di chi parte da newcastle e non pensava di arrivare così lontano, con testi più sinceri, intimisti e malinconici della media, con un album che cresce invece di stancare. in definitiva, con una personalità che manca alla maggioranza dei loro concorrenti. li balleremo ancora a lungo.
1. Sufjan Stevens / Illinois
al netto di tutto l'hype e delle next big thing c'è questo cantautore americano che, forse scherzando e forse no, ha detto di voler fare un disco per ogni stato degli stati uniti d'america. questo è il secondo ed è un disco folk che se piace non è per moda o per entusiasmo di una stagione, ma perché è bello. sufjan racconta con talento un'america vecchia e nuova con l'arte affabulatoria di un cantastorie e un mix di melodie perfette accompagnate da percussioni pacate, banjo, fiati... fate partire la prima traccia - "Concerning the UFO sighting near Highland, Illinois" - quando alla fine della giornata vi accingete a tornare a casa e nel freddo invernale e nella sera ormai buia ascoltate quell'attacco di pianoforte: il mondo vi sembrerà un posto, se non migliore, perlomeno più ricco di poesia.
Friday, December 16, 2005
appunti per le mie classifiche musicali di fine anno (voti da 1 a 5, provvisori. click per ingrandire).
certo sono le 3 di notte, ma ho passato 3 ore a documentarmi e confrontare caratteristiche e prezzi e fare i conti dei giorni di spedizione e dei giorni che mancano a natale: posso anche spendere 5 minuti in più per comunicarvi che ho fatto il grande passo verso la fotografia digitale e ho ordinato questa. sempre che amazon consegni il pacco e che la macchina arrivi intera e che arrivi prima che federica parta per l'italia e che faccia quindi in tempo a portarmela a casa. ad ogni modo tranquilli, l'analogico non lo abbandono - almeno fino a quando qualcuno non mi regalerà una reflex digitale coi controcazzi, e probabilmente neanche allora. intanto l'aggiornamento di dicembre del photoblog è qui puntuale come un orologio svizzero. buona notte.
Wednesday, December 14, 2005
quante volte pensate sia possibile usare "sostanzialmente" come intercalare in un discorso? oggi in 90 minuti di lezione marco marcon l'ha detto 129 volte (le ho contate). secondo me è un record.
Tuesday, December 13, 2005
oggi facciamo una pausa dai consueti post sui cazzi miei e parliamo della tav in val di susa. le cose che io vorrei capire sono fondamentalmente due: a) se l'amianto che c'è nella montagna è davvero pericoloso e causerà tumori in tutto il piemonte appena si comincerà a scavare - oppure se non basterebbe starci attenti e prendere le opportune precauzioni; b) se l'opera è veramente utile o se è invece uno spreco di soldi. non sono domande retoriche e mi sembrano, in particolare la prima, domande a cui con un po' di impegno si potrebbero dare delle risposte tecniche, oggettive, a-politiche. invece sui giornali e su internet trovo sempre da una parte la schiera dei no-tav senza se e senza ma, che contano le motivazioni a peso e fa niente se alcune sono insensate perché loro sì che sono informati. dall'altro quelli che la-tav-va-fatta perché non possiamo perdere il passo con l'europa la modernizzazione le grandi opere e altre banalità a piacere. l'unica analisi di merito sulla seconda domanda - non per forza da condividere ma un punto di partenza - l'ho trovata in questo articolo (via fantastici quattro). sulla prima domanda invece, google mi ha portato a questa scheda. l'idea che me ne faccio è che la questione non dovrebbe essere tanto dei valsusini (e di quelli che appena c'è una manifestazione popolare corrono a mettere le firme) ma andrebbe posta direttamente a livello europeo dove questa opera è stata decisa. questo mi sembra dovrebbe dire un'opposizione seria invece di dividersi subito secondo convenienza.
Sunday, December 11, 2005
le cose portate a casa dal negrohp party di oggi. visibili nella foto: il tè inglese, la palinka ungherese, l'ipod con il cavo per collegarlo allo stereo. non visibili nella foto: l'amarezza per un fiasco quasi totale - solo quattro presenti oltre al sottoscritto e al padrone di casa - e un riazzeramento totale delle aspettative, per potersi sorprendere di nuovo delle piccole cose, anche solo un sms o un commento su questo blog. tecnica vecchia, ma in genere efficace.
(a margine: le playlist preparate per il party; la stupenda vignetta di doonesbury di oggi)
Tuesday, December 06, 2005
per concludere degnamente il ponte di sant'ambrogio e per chi il ponte non lo fa, per vedere le mie diapositive di budapest e quelle di londra, per bere grappa ungherese e tè inglese nonché mangiare un italico panettone, per sentire il meglio dell'indie rock britannico del 2005 e una selezione speciale di indie rock ungherese scaricato da myspace, per un pomeriggio easy fatto di chiacchiere e sorrisi, per tutto questo e (forse) molto altro ancora è ufficialmente indetto per domenica 11 dicembre alle ore 15:00 il terzo negrohp party (dopo il primo e il secondo), questa volta nella modalità di un informale raduno a casa di gianpaolo ("27" quando commenta qui sul blog) che ha gentilmente messo a disposizione la sua accogliente taverna in quel di robbiate. lasciate un commento qui sotto con un indirizzo email valido e riceverete nei prossimi giorni indicazioni su come raggiungere il luogo designato. in omaggio a tutti i partecipanti una spilletta e un adesivo one london (fino a esaurimento delle mie modeste scorte).
Friday, December 02, 2005
il concerto dei deus visto lunedì al rolling stone, pur bello, non entra nel podio dei migliori concerti dell'anno che rimangono nell'ordine wilco, sigur ros e yuppie flu. come non ci entrerà previdibilmente quello di max gazzè questa sera al live di trezzo, ma per 10 euro e neve permettendo rimane la migliore opzione della serata (ci vorrebbe un post per discutere se max gazzè sia sopra o sottovalutato e se faccia pop alternativo che scivola verso il mainstream o viceversa - al riguardo ho le idee piuttosto confuse).
parlando invece di cinema, tre film probabilmente da vedere in questo mese: me and you and everyone we know (fidandomi di lei), ogni cosa è illuminata (fidandomi di lui), l'enfant (fidandomi di loro).