Thursday, November 25, 2004


a mezzanotte precisa ero seduto al pc come ora e ho sentito il pavimento muoversi sotto la mia sedia, mi sono alzato e ho visto tutti i mobili ondeggiare per circa 10 secondi. non avevo mai visto un terremoto di questa intensità e in quel momento non è che stai molto tranquillo e vorresti ricordare una sola cosa... era meglio sotto il tavolo o sotto la porta?!? ho optato per la porta: meno faticoso ma essendo al terzo piano non dava molta idea di sicurezza. a guardarla adesso poi, con il vetro 1 metro x 1 metro che ci sta sopra mi sembra proprio il posto peggiore. dopo una mezzoretta è uscita una news sul sito del corriere: epicentro nel bresciano, avvertito in tutto il nord italia, 5,2 richter. mica bruscolini.

Wednesday, November 24, 2004


la verità è che va piuttosto di merda. sfiancato dal buon viso a cattivo gioco della parte da recitare per non deludere nessuno, tranne se stessi. preoccupazioni che non dovrebbero neanche essere lì e invece rimbalzano da una parete all'altra della scatola cranica, prendono velocità ma non riescono a uscirne e lasciano un mal di testa latente che taglia i pensieri prima che arrivino da A a B. non ho neanche voglia di leggere cosa dice il guardian sulle elezioni in ucraina sull'iraq sulla palestina o cosa dice repubblica sul governo che tanto dirà che sta per cadere come dice regolarmente da anni. avrei voglia di aria fresca di sentirmi leggero di andare a londra a sentire i belasco il 6 dicembre (e c'avevo fatto più di un pensierino). avrei voglia di un cinema un happy hour una giacca un maglione, ma per film e aperitivi le persone scarseggiano mentre per lo shopping anche oggi ho girato in trance gli scaffali di zara e di sisley senza la forza di prendere una decisione. qualunque decisione, in fondo.

Thursday, November 18, 2004


è una cosa banalissima ma ogni volta mi lascia di stucco. ad esempio ieri sera verso le 11. succede così: arrivi a un passaggio a livello, in macchina. il passaggio a livello è chiuso, a volte c'è già qualche macchina in coda, in ogni caso ti fermi. lo fai inconsciamente, come quando c'è un semaforo, una coda, insomma non puoi andare avanti quindi ti fermi: freno, frizione, metti la prima. ma non spegni il motore. non ci pensi, inconsciamente quando ti fermi non spegni il motore quindi non lo fai. dopo un po', due minuti, a volte cinque, il tuo cervello ti dice: pirla, sei a un passaggio a livello, il motore puoi anche spegnerlo. allora tiri il freno a mano, giri la chiave, lasci i pedali e in quel momento, tempo due, massimo tre secondi, senti arrivare il treno.

Monday, November 15, 2004


colin powell si dimette e se ne va così l'unica persona presentabile dell'amministrazione bush (anche se pure lui ha fatto i suoi begli errori). mentre stasera pare che mentana andrà a otto e mezzo a spiegare perché è stato rimosso dal tg5.


l'euro vale 1,30 dollari ma alla apple non devono essere molto forti in matematica: per loro 300 dollari corrispondono a 340 euro. e il sito americano accetta ordini solo dagli stati uniti, alla faccia della globalizzazione, la convenienza degli acquisti online, blah blah blah. d'altra parte bisognerà pur scegliere qualcosa da chiedere a babbo natale.

Monday, November 08, 2004


ancora per pochi giorni c'è una bellissima mostra fotografica all'aperto a milano, tra il duomo e il castello sforzesco. bella per le immagini e bella per l'ambientazione nell'area pedonale di via dei mercanti e via dante, oltre cento enormi foto a colori esposte ai lati della strada. quelli con una buona memoria ricorderanno che la stessa mostra l'avevo vista ad amsterdam lo scorso autunno, anche se non ne avevo parlato sul blog ma solo nella mail-cartolina. dopo aver toccato altre città del mondo fino al 14 novembre è a milano e se passate da quelle parti vale davvero la pena vederla.


il disordine sulla scrivania. i post-it accumulati. i fax non spediti. le cose dimenticate. l'influenza passata. i soldi per l'abbonamento fs. i cd da sentire in treno. e un ritornello dalla bellezza inaudita che non esce dalla testa e rimette le cose a posto:
The dream again nobody understands
Walking through the long grass on your hands
It’s not a job to do today
Sleep it off

Wednesday, November 03, 2004


il grande balletto dei risultati elettorali comincia con i primi exit poll ieri sera che dicono kerry a mani basse come avevano previsto anche qui. ma io non ci credo affatto e vado a dormire inquieto e faccio incubi di bush che vince e dei supporter democratici a boston in lacrime sulla bbc. poi mi sveglio tardi e in casa mia nessuno mi dice niente: brutto segno. devo chiedere tre volte perché mentre accendo la tv e il digitale terrestre mia mamma si decida a dirmi che tutto si decide in ohio. il corriere titola kerry in vantaggio fidandosi di zogby, il manifesto addirittura scrive gli americani cacciano bush dalla casa bianca mentre il foglio titola perché ha vinto george w. bush ma l'aveva già deciso all'ora di cena. a me tutto questo ricorda sempre di più una partita dell'inter che ti fa venire mille accidenti ma ormai hai imparato che alla fine si perde di sicuro. solo che qui invece di uscire dalla champions la prendiamo tutti in quel posto e vai di four more years.

Tuesday, November 02, 2004


non so da voi, ma qui ottobre è passato molto in fretta e il primo giorno di novembre ha regalato buio fin dal mattino - complice anche la bruciatura della luce del bagno - e poi pioggia, influenza e atmosfera deprimente: non male per un giorno di festa. siamo anche al gran momento delle elezioni americane e con un po' di pazienza potete trovare sondaggi che prevedono qualunque cosa. la statistica non è mai sembrata così inutile, come ricapitolava nick cohen sull'observer. nel frattempo anche eminem è sceso in campo con una canzone e un video in cui attacca pesantemente bush e invita ad andare a votare. ma se non si capisce che effetto ha avuto il video di bin laden, rinuncio in partenza a capire quale possa essere l'importanza di quello di eminem. la cosa sicura è che nonostante una mobilitazione contro bush infinitamente superiore a quella del 2000 e nonostante gli americani l'abbiano visto all'opera per 4 anni, circa la metà di loro è pronta a votarlo un'altra volta. e tutto si deciderà ancora in pochi stati chiave, se non a suon di avvocati. per una ripassatina su come funziona il meccanismo di elezione del presidente leggete qui mentre un ottimo inviato sul posto è lo zio. god bless america, e un po' anche noialtri sudditi dell'impero.