Friday, August 19, 2005


quando una settimana fa ho risalito pentonville road verso il residence dove ero stato l'estate di 4 anni fa, e` stato come tornare a casa. mi sembra di abitare qui da sempre, merito forse di quello che motta ha definito l'abbraccio di londra, allo stesso tempo collettivo e personale. alcune cose sono cambiate, ma mi pare niente di sostanziale. delle bombe dello scorso mese rimane traccia solo nei manifesti "one london" e in un paio di foto di persone scomparse che sono ancora appese a king's cross. in tavistock square non sono neanche riuscito a trovare il punto esatto dove il bus e` saltato in aria il 7 luglio e tutte le linee della tube sono pienamente operative. dagli altoparlanti si susseguono gli inviti a non lasciare borse o bagagli incustoditi - saranno either removed or destroyed - ma l'efficienza del sistema di trasporti, con un treno ogni due minuti anche a mezzanotte e poi l'efficace rete di bus notturni, e` piu` convincente di ogni paura. al ristorante della british library non ci sono piu` le ricche colazioni all'inglese di 4 anni fa, ma rimane un ottimo posto per prendere una tazza di the al mattino e leggere il guardian mentre fuori piove. nei pomeriggi, il tempo per visitare nuove zone non e` mai sufficiente. tra quelle viste, little venice - una piccola rete di canali vicino a paddington station - e l'assurdo quartiere barbican - una specie di "milano 2" costruita in mezzo alla citta` negli anni '70. tra quelle da vedere, battersea park e hampstead: lunedi`, tempo permettendo. poi martedi` probabile gita in solitario a stonehenge e mercoledi` si torna gia` a casa. sin dal primo giorno, il tempo e` volato.