Sunday, March 19, 2006
mentre riascoltavo l'ultimo album degli yuppie flu e decidevo nonostante la stanchezza di andarli a vedere dal vivo al motion di zingonia, ieri sera pensavo che sulle note di pain is over sarebbe definitivamente iniziata la primavera; quelle di glueing all the fragments avrebbero infine sciolto il gelo sulle strade e nei rapporti umani(*). il motion alle ore 23 si presentava deserto e gelido, ma quando sul palco saliva il gruppo di supporto e sciorinava una buona mezz'ora di post-qualcosa tutto andava ancora per il meglio. dopo mezzanotte però il riscaldamento non si era acceso e il pubblico non era aumentato di molto, fermo ben sotto la soglia delle 50 persone. gli yuppies, autori di uno dei migliori concerti visti lo scorso anno, salgono sul palco con indosso le giacche a vento (neanche nel camerino doveva fare molto caldo) e partono in un set psichedelico che pesca molto più del solito dal passato (the boat e.p., yuppie flu at the zoo e ancora prima). dopo due pezzi il bassista scaglia per terra il basso e si capisce che non è serata. il tastierista risolve dedicandosi su metà dei pezzi a dei balletti piuttosto imbarazzanti che ricordavano vagamente i siparietti di señor tonto. gli altri portano avanti la baracca per più di un'ora ma si vede chiaramente che vorrebbero essere altrove e l'efficacia ne risente enormemente, qualche guizzo solo sull'ancora fuori stagione food for the ants e su una intensa dreamed frontier. il pop solare e ottimista dei pezzi di toast masters è un ossimoro con le facce incazzate sul palco e lo spazio vuoto in sala. poi finale con lunghi feedback e di nuovo scene inattese di calci a oggetti vari e microfoni che si schiantano sul pavimento. il dj set post-concerto non fa in tempo a partire che anche i pochi presenti se ne vanno abbandonando il locale al suo destino. ormai prossimi all'ipotermia, anche noi ci avviamo verso l'uscita e fabio scopre su un volantino che il gruppo di supporto si chiamava hodge ed è l'unica buona notizia della serata. per la primavera, restiamo in attesa - per non perdere la priorità acquisita.
(*) "il gelo è nei rapporti umani" è una fortunata espressione di mox di alcuni giorni fa.