Saturday, March 11, 2006
crash - il film che ha vinto l'oscar 2006 come miglior film - è un bel film. crash è l'america viscerale post 11 settembre nella quale il conflitto (clash) tra culture è quanto mai rumoroso, come un incidente d'auto (crash). ispanici, iraniani, asiatici, ma soprattutto bianchi e neri, tutti nel microcosmo di los angeles, il mondo multietnico occidentale rappresentato sul set di una città. haggis si rifà palesemente a magnolia nel mescolare la narrazione tra diverse storie e personaggi tangenzialmente legati - praticamente una citazione la scena che riepiloga la situazione di tutti i personaggi, con anche un simile sottofondo di cantautrice folk (bird york invece di aimee mann). ma è forse più altmaniano nel suo "ottimismo cinico" (parole sue) dove nessuno - né i bianchi impauriti, né i neri ancora discriminati - sembra avere più lo storico diritto al perseguimento della felicità. dove i personaggi si alternano in un ciclo di colpa e redenzione nel quale nessuno è (soltanto) ciò che sembra. dove i caratteri sono a volte troppo esattamente spaccati in una par condicio di empatia e repulsione per risultare realistici. una simmetria a volte troppo concettuale ma nondimeno affascinante e, con l'eccezione di un paio di cadute di stile e di qualche tassello leggermente fuori posto, magnificamente rappresentata.