Friday, January 06, 2006


forse complice la febbre che mi accompagna da un paio di giorni, ho la sensazione che sia terminato il periodo in cui desideravo sempre uscire tutte le sere. bisognerebbe trovare il giusto equilibrio ma è più facile passare da periodi in cui si esce troppo spesso a periodi in cui si esce troppo poco. forse sempre a causa della febbre non sono in grado di spiegarmi meglio, ma l'ha già fatto in modo mirabile massimo coppola qualche anno fa a brand:new - mi limito quindi a trascrivere:

I Chemical Brothers. Fondamentalmente i Chemical Brothers sono ancora i Chemical Brothers. Solo un po' più vecchi. Per esempio dicono che per la prima volta da vent'anni, l'anno scorso, non sono usciti di venerdì. Dicono di essersi sentiti molto bene a rimanere a casa. Sul divano. A guardare la tv. Insomma, si sono sentiti più liberi a non fare un cazzo a casa piuttosto che a non fare un cazzo fuori. Sembra niente, ma è un cambiamento fondamentale, perché ogni cambiamento nella routine mondana diventa subito abitudine. E' difficile che uno esca una sera sì e una no. Se inizi a uscire, esci per cinque anni di fila. Se inizi a stare in casa, stai in casa per cinque anni di fila.
Quando giro per la strada riconosco subito a che stadio dell'evoluzione è giunto chi mi sta di fronte. Se è a metà percorso della routine, se ha appena cambiato, se sta per cambiare. Ovviamente, se lo incontro per strada vuol dire che è nella sua fase mondana. Ma ciò non basta. Forse è appena uscito per la prima volta dopo cinque anni. In questo caso lo riconosco facilmente. Di solito mi avvicina e dice: "Ehi... allora... eh? ...come va? ...cosa c'è in giro stasera? Feste? Locali? Illegals? Oh, ma la fanno la festa dell'Erasmus ad architettura? Oh, ma ti ricordi quella volta che alla festa dell'Erasmus..." A questo punto, di solito, lo lascio lì a parlare da solo.
Poi c'è quello che sta a metà percorso. Andamento schizofrenico: "Oh, allora stasera... no, no che palle... no, invece se andiamo... dai... Anzi no. Era meglio l'anno scorso... ora è pieno di fichetti. Ci sarebbe bisogno... apriamo un posto nuovo? No, vado a casa stasera, ieri sera ho fatto le cinque... cinque e mezza..."
Ecco poi c'è quello che non ce la fa più. Lo vedi, è allo scadere, è il suo ultimo giorno fuori. Sta davanti al locale, col bicchiere in mano, muto si nasconde allo sguardo dei passanti salutandoli con un cenno del capo. A volte abbaia, ma morde raramente.
Fin qui è facile. Più difficile è indagare i misteri di quelli che sono nella fase casalinga. In tutte e tre le varianti.
Ci sono quelli che è il primo giorno che stanno a casa dopo cinque anni di bisboccia: "Ahhh che bello, mi ero dimenticato quanto era bello stare a casa alle dieci di sera... Quasi quasi faccio una lavatrice... finalmente do una lucidata alle maniglie... posso riprendere il romanzo interrotto, a che pagina ero?... Cazzo, a pagina due. Però che sonno! Sono solo le dieci e ho già sonno". Ecco, dormiranno per quarantasei ore, e così ogni volta che proveranno a fare la lavatrice, lucidare le maniglie eccetera.
In breve si trasformeranno in quelli a metà dei regolamentari cinque anni casalinghi, pericolosamente schizofrenici come i loro compari fuori: "Oh! Metto su un dvd! No, ancora! Li ho già visti tutti... Chiamo la nonna che è un po' che non la sento! Macché, se l'ho sentita due volte solo oggi... Magari busso alla vicina! ...no, fa freddo... Chiamo Elisa! No, lei non verrà mai qui da me, vorrà uscire... Faccio una festa a casa! No, faccio una lavatrice". E qui si addormentano.
Infine, allo scoccare del quinto anno, ci troveremo di fronte a vere e proprie bestie feroci: "Pronto? Pronto? Cazzo usciamo! Ho letto tutti gli inserti... ci sono un casino di cose da fare! Ma come chi sono? Stronzo! Sono io, cazzo! Ma come non ti chiamo da cinque anni... pronto? Pronto?"
Ecco, dopo altri inutili tentativi finiranno per uscire da soli. E di certo mi incontreranno. E il ciclo ricomincerà daccapo.

(una nota: il brano qui sopra l'ho copiato dall'imperdibile libro - acquistabile qui - che raccoglie una selezione dei monologhi andati in onda su mtv. se qualcuno avesse in giro delle puntate in formato audio/video di quel programma, tappa fondamentale della mia post-adolescenza, mi contatti: sono disposto a pagarle.)