Tuesday, January 31, 2006


cominciamo col dire che, secondo me, "l'enfant" è un capolavoro. per le bellissime riprese con la camera a mano, che gira tra sobborghi brutti e anonimi come quelli di qualunque città europea, eppure così affettuosamente, amorevolmente ripresi. per gli stacchi secchi che acrobaticamente legano le sequenze senza farle rallentare. per la storia che potrebbe essere ambientata in qualunque epoca ed eppure è inserita in modo terribilmente (neo)realistico in questa di oggi. proprio qui sta la cosa che mi ha più colpito del film: la capacità di utilizzare per la narrazione alcuni banali elementi dei nostri tempi, privandoli per intero della loro banalità. in una delle prime scene il dramma è costruito attorno alla necessità della protagonista di riavere il caricabatteria del cellulare. nella scena finale, il climax dell'attesa è scandito dal tempo di preparazione di un caffè a una macchinetta automatica. l'unicità delle cose che ci circondano e a cui nessuno fa più caso. quasi nessuno.