Sunday, October 09, 2005


parliamo ancora di musica. venerdì sera, da solo, stanchissimo e con un tempo orribile, ho in qualche modo raggiunto il rainbow per il concerto dei turin brakes. il concerto per giunta era già iniziato, ma è bastato l'attacco di underdog per capire che ne era valsa la pena. set acustico ma energico con olly e gale accompagnati da contrabbasso, batteria e tastiere. parecchi pezzi da the optimist lp e alcune buone esecuzioni dall'ultimo album - su tutte fishing for a dream - intervallati da qualche battuta col pubblico, a cui lasceranno scegliere l'ultimo bis (state of things). nonostante la parziale delusione dell'ultimo album deboluccio e patinato, i due ragazzi continuano a starmi molto simpatici.
sul fronte dischi, sto continuando a riascoltare i nuovi cd di deus e sigur rós. cercando di trovare cosa c'è che non torna, perché sono due ottimi dischi, sicure presenze nella mia top ten e forse top five del 2005, ma purtroppo mi sono ormai convinto non sono dei veri capolavori. l'album dei deus ha dei momenti spettacolari, come il perfetto crescendo lungo 7 minuti della opening track "bad timing" (che non vedo l'ora di sentire dal vivo a milano il 28 novembre) e la commovente ballata finale "nothing really ends", eppure in mezzo ci scappa qualche sbadiglio e qualche dubbio di troppo. il disco dei sigur rós invece è sicuramente il più immediato che la band islandese abbia mai prodotto. al contempo, forse il meno profondo. se non altro è il primo cd in cui si sente la potenza di basso e batteria che ben conoscono quanti li hanno sentiti dal vivo. quattro stelline per tutti e due, insomma, ma il titolo di disco dell'anno per quanto mi riguarda rimane ancora da assegnare.