Monday, July 25, 2005
uno scrive per due anni un blog, e poi scrive canzoni, ascolta canzoni, legge libri e guarda film. miliardi di parole, milioni di frasi messe lì bene. ma poi quando ti servono davvero le parole, quando ne hai un bisogno urgente, non ti vengono mai, e ti incarti sui concetti più semplici, perdi ogni traccia di stile. anche se a volte - può non piacermi ammetterlo - è più importante il contenuto. il mio personale shuttle l'ho fatto partire comunque, fregandomene degli avvertimenti di sicurezza. arrivato alla stazione spaziale, mi hanno detto che c'era un po' di casino e non potevo attraccare. sono rimasto 24 ore in orbita stazionaria, sperando di non finire l'ossigeno, poi mi han detto che no non c'era nulla da fare, al che ho fatto rientro nell'atmosfera. sempre un bella botta quando la capsula si schianta nell'oceano, ma ho controllato tutte le ossa e sono ancora intero. la nave che mi è venuta a prendere e mi ha riportato sulla terraferma aveva la forma di una bottiglia di franziskaner, e di due facce amiche. la rieducazione per abituarmi di nuovo alla forza di gravità comincia, come dopo l'ultimo viaggio spaziale un anno fa, con l'ascolto di amnesiac. un titolo, un programma.