Sunday, October 24, 2004


il negozietto di fiori vicino all'entrata laterale del grande cimitero di torino è un posto familiare. andando coi miei sulla tomba di mio nonno ci passiamo sempre, da quando ero abbastanza piccolo per ricordarlo fino all'ultima volta ieri. al negozietto di fiori del cimitero ci va solo la gente che compra fiori per i morti e le commesse per sapere quanto tagliare gli steli chiedono "loculo o celletta?". a fianco del cimitero c'è un grande parco e un piccolo parcheggio di ghiaia e sempre, tutte le volte di cui ricordo, uno splendido sole.
gli altri posti familiari di torino sono dove abitano i parenti: la periferia nord, dove inizia l'autostrada per milano e quella sud, al confine con moncalieri. il centro, le vie eleganti e le grandi piazze sono una realtà evanescente, ma i palazzoni e le vie anonime delle periferie sono concrete e amichevoli come un vecchio conoscente che ogni tanto rincontri.
di milano invece continuo a scoprire posti e aspetti nuovi. venerdì perso di poco l'ultimo metrò prima dello sciopero sono andato a piedi da bande nere a garibaldi, circa 6 chilometri in un'ora esatta, a cavallo del tramonto. mentre le luci si accendevano ho incontrato i negozi e la gente fra piazza de angeli e piazza wagner, i giardini all'inizio di via pagano, il deserto un po' inquietante di piazza sempione attraversata a passo veloce, gli happy hour in piazza 25 aprile, fino alla corsa sul selciato pedonale di corso como per prendere d'un soffio il treno delle 19:12.
già nel diciottesimo secolo qualcuno aveva scritto "if you're tired of london, you're tired of life": le grandi città - come le persone interessanti - lasciano sempre qualcosa da scoprire.